CHIC compie sei anni e si tirano le somme. E i dati parlano chiaro: la mobilità sostenibilità conviene.

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Sono stati presentati al Safety Park di Vàdena, in provincia di Bolzano, i risultati di CHIC (Clean Hydrogen in European Cities), iniziativa di ricerca condotta da 23 partner proveniente da 8 Stati membri. Lanciato nel 2010, l’obiettivo di CHIC è quello di mettere in funzione sulle strade di 8 città europee, differenti per clima e urbanistici, nuovi bus a idrogeno e le relative infrastrutture di ricarica, valutandone gli aspetti ambientali ed economici. E così, negli ultimi sei anni a Londra, Olso, Milano, nel cantone di Aargau e nella Provincia Autonoma di Bolzano sono stati inseriti in totale 26 autobus a cella a combustibile nel regolare trasporto pubblico. L’obiettivo principale è la promozione di autobus ad idrogeno su base di celle a combustibile (mobilità a fuel cell) e di favorire lo sviluppo delle infrastrutture di rifornimento, quindi della produzione e della distribuzione di idrogeno. Durante tutta la durata del progetto è stato dato ampio spazio alla divulgazione e alla comunicazione diretta con la comunità in modo da accrescere anche la consapevolezza dei cittadini stessi, la popolazione è stata, quindi, costantemente informata tramite articoli ed eventi sulla tecnologia ad idrogeno e le sue possibili applicazioni. Per la Provincia Autonoma di Bolzano ha partecipato la STA Strutture Trasporto Alto Adige S.p.A., mentre l’amministrazione provinciale è uno dei partner attivi del progetto e ha testato in questi anni cinque dei 56 autobus a fuel cell realizzati. L’incontro ha fatto il punto sul progetto pilota: gli autobus a idrogeno – è la conclusione degli esperti – hanno svolto regolarmente i servizi di linea urbani e hanno dimostrato di essere un’alternativa affidabile, convincente, e, soprattutto, a zero emissioni, per la mobilità cittadina. Una delle conclusioni più significative del programma di test è stata il miglioramento dell’economia di carburante: 8kg di idrogeno per 100 km, pari ad un miglioramento del 30% in termini di efficienza del carburante rispetto ai mezzo diesel. A fine agosto 2016 erano stati percorsi 530.000 chilometri e, come ha spiegato la responsabile del progetto Marlene Rinner, ciò significa che sono state immesse nell’atmosfera 600 tonnellate di CO2 in meno rispetto all’uso di bus diesel convenzionali. Un risultato molto importante che spinge la Provincia sicuramente a continuare a far parte dei programmi Ue sull’idrogeno. A questo scopo lo scorso anno è stato trasmesso alla Commissione Europea un protocollo d’intesa e a breve entreranno in servizio nuovi bus elettrici.