In Italia è uno dei prodotti fitosanitari più venduti. Stiamo parlando del Roundup, un pesticida a base di glifosato, un noto erbicida totale. Queste sostanze, apparentemente sconosciute ai più, vengono utilizzate per l’agricoltura a 360 gradi, dalle piantagioni di mais ai campi di calcio o di golf.

BioEcoGeo_glifosato

Il futuro dei prodotti a base di glifosato, però, non è affatto certo. L’autorizzazione per la vendita dell’erbicida, ritenuto cancerogeno, scadrà a giugno. Nel prossimo futuro, infatti, la Commissione Europea dovrà stabilire se mantenere il glifosato nell’elenco delle sostanze attive approvate nell’Unione Europea oppure no. L’ intenzione del Parlamento Europeo è quella di estendere l’autorizzazione per i prossimi 7 anni (anziché 15 come era stato originariamente proposto ) e vietarne l’uso non professionale, proibendo il glifosato nei parchi pubblici e nelle aree da gioco.

 

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Nel 2015 l’Iarc, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, aveva inserito l’erbicida sviluppato dalla Monsanto tra le sostanze probabilmente cancerogene, tesi in parte smentita dall’European Food Safety Authority sostenendo che “ è improbabile che il glifosato costituisca un pericolo di cancerogenicità per l’uomo e propone nuovi livelli di sicurezza che renderanno più severo il controllo dei residui di glifosato negli alimenti”. Questa non chiarezza sulla sicurezza sull’utilizzo dell’erbicida ha spinto il Parlamento europeo a chiedere un’approvazione limitata e nuove ricerche in merito.

glifosato-1Il caso argentino
Argentina, 1996. Il governo decide di approvare la commercializzazione e la coltivazione di soia transgenica utilizzando come erbicida il glifosato basandosi su ricerche condotte dalla Monsanto, la casa produttrice del Roundup. I risultati di questa scelta scellerata non tardano ad arrivare. La terra coltivata da Ogm arriva a coprire il 60% del totale e solo nel 2012 vengono nebulizzati circa 370 milioni di litri di glifosato su 21 milioni di ettari di terreno.
Nella popolazione risiedente nei pressi dei campi aumentano i casi di cancro che triplicano rispetto a quelli del 2002. Aumentano del 400% i casi di malformazioni nei neonati ed accrescono anche i casi di malattie delle vie respiratorie e della pelle sia tra i giovani che tra gli adulti.
Un terzo della popolazione, circa 13 milioni di argentini, ha subìto gli effetti del Roundup. Cosa ha fatto il governo argentino per contrastare questo fenomeno? Nulla. Il dato riportato dal settimanale tedesco Die Zeit è a dir poco preoccupante: nella patria del tango si trovano 22 dei 90 milioni di ettari coltivati a soia Ogm nel mondo.