Nonostante da anni la centrale Eugenio Montale di La Spezia sia stata, almeno in parte, convertita a metano e la sua fine stabilita, i cittadini non si sentono sicuri e non vedono tracce di bonifiche e riqualificazioni nel loro futuro
di Andrea Ferrari Trecate
BioEcoGeo_speziaviadalcarbone
Michel de Montaigne diceva che «L’abitudine ci nasconde il vero aspetto delle cose» e nel caso della Eugenio Montale la frase calza perfettamente. La centrale Enel di La Spezia è una delle più obsolete e problematiche di tutta Italia ma, in modo distorto, rappresenta una parte distintiva della città. La si può scorgere persino dal lungomare: la ciminiera è a levante, si confonde tra le mancine del porto, spezza il profilo delle Alpi Apuane e troppo spesso ha confuso i suoi fumi con le nuvole. A raccontare cosa significhi vivere in una città sovrastata da una presenza così importante sono i suoi cittadini, primi fra tutti i componenti del Comitato SpeziaViaDalCarbone, che dal 2011 da voce a cittadini stanchi che però continuano a credere che le cose potranno cambiare.
Leggi l’intero articolo sul nuovo numero di BioEcoGeo:

  • acquistando la rivista in edicola
  • scaricando il singolo numero in formato digitale
  • ricevendolo comodamente a casa tramite abbonamento alla rivista cartacea.