Latte A2, che cosa significa?

Il latte è un alimento completo e indispensabile per la prole di tutti gli animali. È composto da proteine ad alto valore biologico, grassi, zuccheri (lattosio), sali minerali (calcio, fosforo, sodio, potassio) e vitamine (B, A, D, E).

Latte e proteineCosa significa che le proteine sono “ad elevato valore biologico”?

Il valore biologico di una proteina si basa sul contenuto di amminoacidi essenziali (assimilabili esclusivamente con la dieta): più l’alimento proteico presenta una distribuzione amminoacidica simile a quella necessaria al nostro corpo, più il valore biologico è elevato. Proteine carenti di amminoacidi essenziali non riuscirebbero, infatti, a soddisfare il nostro fabbisogno amminoacidico.

In generale gli alimenti di origine animale, tra cui il latte, sono considerati le fonti per eccellenza di questo tipo di proteine.

Ma andiamo a descrivere meglio le proteine che compongono, nello specifico, il latte. Innanzitutto è doveroso fare una prima distinzione tra sieroproteine (20%) e caseine (80%). Le prime, come da definizione, fanno parte del siero e invece le caseine, dal greco caseus=formaggio, si legano tra loro per formare delle micelle caseiniche che, in seguito al processo di coagulazione, andranno a formare il formaggio.

Ci sono diversi tipi di caseine, principalmente quattro: Alfa S1 e S2, Beta e Kappa. A loro volta, ogni tipologia di caseina può esistere in più “varianti”. Come sappiamo, ogni proteina è costituita da una serie di amminoacidi legati tra loro. Se, ad esempio, a causa di una mutazione genetica casuale, uno o più di questi amminoacidi cambiasse, allora la proteina rimarrebbe la stessa, ma cambierebbe la “variante”.

La Beta-Caseina

Due delle varianti più discusse in questi ultimi anni riguarda la Beta-Caseina. Infatti, questa esiste principalmente in due forme: A1 e A2. Tra le due, cambia solamente un amminoacido. La ricerca scientifica sta conducendo studi approfonditi a tal proposito in quanto la Beta-Caseina A1 si è visto essere responsabile della produzione di una molecola chiamata Betacasomorfina-7, che sembrerebbe essere coinvolta in fenomeni di infiammazione intestinale e di ridotta digeribilità del latte.

Attraverso analisi di biologia molecolare sul sangue o sul latte delle bovine, è possibile capire se queste portino la variante A1 o A2 o entrambi. Ogni individuo contiene, infatti, una variante che deriva dalla madre e una del padre, perciò ogni individuo può essere caratterizzato da Beta-Caseina A1A1, A1A2 o A2A2.

Molti allevatori, soprattutto europei, hanno deciso di selezionare le proprie mandrie per ottenere un latte A2A2, che sembrerebbe essere più digeribile sia per i bambini che per i soggetti intolleranti.

In Italia, solo la Granarolo ha mostrato concreto interesse in questo tipo di latte, lanciando nel 2021 sul mercato il “Latte Betacaseina A2”.